Friday, December 10, 2010

Intervento in classe delle guardie forestali

Questo attrezzo è un martello che da una parte ha il simbolo della guardia forestale e dall'altra una placchetta per far sapere che la pianta è già stata misurata. Prima di martellare bisogna pulire un po' la corteccia.
L'attrezzo che ha in mano Eloè è un binocolo notturno. Permette di vedere al buio. Le guardie forestali lo utilizzano per osservare gli animali notturni o meglio i cacciatori.
Questo è il lettore di microchip un attrezzo per riconoscere se i cani abbandonati hanno un padrone e se sono vaccinati. E quello accanto è un accalappiacani per prendere i cani e utilizzare poi il lettore.
Questa è l'attrezzatura per gli incendi. La sacca contiene: la tuta, la giacca, il casco, la cintura, i guanti, le scarpe, gli occhiali e una cuffietta. Tutto è giallo, un colore ben visibile, perché si possa riconoscere nel fumo o nell'ambiente aperto.
Questi sono gli strumenti della neve. Ad esempio quando cadono le valanghe, per sapere se c'è una persona sotto si usa la sonda. Se la persona è sotto, per tirarla fuori è indispensabile la pala.
L'attrezzo che ha in mano Nicolò è l'ARVA: una specie che emette un suono, se ti avvicini suona sempre più forte oppureappaiono delle frecce.
Il succhiello serve per capire se il legno della pianta è sano o marcio.
Si tira fuori la striscia, se la striscia è bagnata vuol dire che il legno non è sano e che l'albero è da tagliare. Questo attrezzo serve per misurare il diametro del tronco, si chiama calibro.
Vincenza

Thursday, December 09, 2010

Simulation des parties de l'arbre

La maîtresse nous a expliqué les différentes parties de l'arbre. Nous avons joué à faire le tronc.
1- le coeur : Eloè faisait le coeur qui sert à maintenir l'arbre debout.

2- l'aubier : Giulio faisait l'aubier qui sert à transporter la sève brute dans les feuilles.

3-la couche de bois jeune : Giorgia C. et Giorgia M. faisaient la couche de bois jeune qui sert à augmenter la dimension du tronc.

4-le liber : Carlotta et moi nous faisions le liber qui sert à transporter la sève élaborée dans l'arbre entier.

5-l'écorce : Rémy et Nicolò faisaient l'écorce qui sert a protéger l'intérieur de l'arbre du feu, des insectes, des virus. (Uriel)

Tuesday, December 07, 2010

IL VITELLINO VUOL NASCERE
07/12/10
Due settimane fa è nato un vitellino nella mia stalla.
Prima si vede il caglio dell'acqua e quello degli zoccoli. Quello dell'acqua è blu e quello degli zoccoli è rosa trasparente, così si possono riconoscere gli zoccoli.Se dopo mezz'ora il caglio rosa non si buca con l'aiuto degli zoccoli, bisogna farlo con le mani.
La mucca spinge e gli zoccoli del vitellino bisogna che escano 12 cm, solo allora si possono sistemare le piccole corde.Puoi tirare nel momento in cui la mucca spinge, altrimenti si può far morire la mucca o strappare la matrice. Una volta che è uscita la testa, giri un po' la lingua, così puoi vedere se respira o se è morto. Lo metti dentro il box, gli sistemi un po' di paglia sopra perché di solito ha freddo.
Il giorno dopo gli dai da bere e così tutti i giorni.
Quando viene l'estate lo mandi su in montagna. Fino in autunno sta lassù.
Quando scende, è già più grande.
Rémy

Thursday, December 02, 2010

Alla scoperta degli strumenti musicali

Lunedì 29 novembre, siamo andati alla scuola elementare di Sarre-Montan, per guardare e sentire i vari suoni degli strumenti della banda di Sarre. I bambini che suonavano gli strumenti erano quasi tutti di quinta. Io conoscevo già un bambina, Matilde, che suona il corno da due anni. Quando siamo arrivati, Elena, la nostra maestra di musica ci è venuta incontro e ci ha presentato altri 3 musicisti. Elena e un ragazzo suonavano il clarinetto, invece Valérie e un signore suonavano il saxofono. Valérie aveva il sax più grande.
Ci hanno proposto vari brani: "Fantasia di Natale" che è composta da tre canzoni: "Mon beau sapin", "Jingle Bell" e "Adeste Fideles". Sono stati bravissimi!
Poi ci hanno sottoposto un indovinello: dovevamo scoprire un brano. Noi li abbiamo fregati perchè la "Pantera Rosa" è inconfondibile.
Hanno suonato altri cinque bambini. Avevano diversi strumenti: il flauto traverso, il clarinetto e il saxofono. Anche loro ci hanno suonato due brani: "Au clair de la lune" e "Jingle Bell".
Dopo siamo saliti nelle classi. Nell'aula di informatica c'era la mia amica con due amiche. Lei suonava il corno invece le sue amiche la tromba. Ci hanno presentato anche loro "Au clair de la lune". Il maestro ci ha detto che se srotolava il corno era lungo tre metri invece la tromba solo un metro. Sono state molto brave.
Dopo siamo andati nell'aula delle percussioni. Lì hanno suonato i tromboni e i basso tuba. I due basso tuba erano appoggiati sulle sedie. I tromboni hanno una leva che se la spingi o se la tiri cambia suono. Anche loro ci hanno proposto un brano.
Il corno, la tromba, il basso tuba e il trombone sono strumenti ad ottone perché sono fatti tutti di metallo. La campana è la parte dove esce il suono, il bocchino è dove si soffia e ci sono dei tasti per cambiare nota.

Abbiamo suonato anche noi. C'era un maestro che ci ha spiegato come si scrive lo spartito delle percussioni. Se la casella è vuota c'è silenzio, invece se c'è un simbolo, c'è rumore. La quinta aveva i "tjambé" e la quarta ha scelto uno strumento a piacere.
Nill ha suonato con la batteria il ritmo "Rock".
Vorrei poter imparare a suonare anch'io uno strumento. Mi sono divertita molto. Ho imparato i nomi di alcuni strumenti e ho rivisto la mia amica Matilde. Vorrei passare un altro pomeriggio così, alla scoperta degli strumenti.
Carlotta

Friday, November 26, 2010

Esperimento fagioli

Alcuni giorni fa abbiamo provato a piantare dei fagioli nella terra e nel cotone.
Il materiale che abbiamo usato per piantare i fagioli nella terra è questo: un vaso con della terra, dei fagioli e dell'acqua e quello per i fagioli nel cotone è questo: cotone, fagioli, un vasetto di vetro e acqua.
Per prima cosa abbiamo interrato quattro fagioli nel vaso e poi una nostra compagna ha dato da bere.
Per vedere l'esperimento dei fagioli nell'acqua abbiamo preso il vasetto, lo abbiamo riempito con del cotone, abbiamo messo i fagioli nel vasetto, infine abbiamo messo un po' d'acqua e abbiamo aspettato e aspettato...
Dopo un paio di giorni i fagioli erano divantati molto più grandi.
Dopo una settimana io e Giorgia siamo venute nel salone a bagnare i fagioli, ma non c'erano più, anzi c'era una piccola pianticella di fagioli. Allora da quel giorno veniamo regolarmente a bagnarli. Ogni volta che veniamo a vedere la pianta, è sempre più alta. Adesso sono già spariti i cotiledoni che hanno alimentato la piantina nei primi giorni della crescita.
Abbiamo osservato il tegumento, l'embrione e lo sviluppo dello stesso verso il basso e verso l'alto.
Anaïs

Monday, November 22, 2010

LES BOUTURES DE GÉRANIUM

NOUS AVONS TOUS UNE BOUTURE DE GÉRANIUM.
AU MILIEU IL Y A LES POTS AVEC LA TERRE NOIRE.
JASMINE FAIT UN TROU DANS LA TERRE.

GIULIA MET LA BOUTURE DANS LE TROU ET ELLE APLATIT LA TERRE PRÈS DE LA BOUTURE.


MÉLANIE AUSSI PLANTE LA BOUTURE.

CHAQUE POT A TROIS BOUTURES.

NOUS AVONS PLANTÉ DOUZE BOUTURES.

3+3+3+3=12

3x4=12MAINTENANT IL FAUT ARROSER.LE POT EST SALE.

JASMINE LE LAVE. ALYSÉE COLLE L'ÉTIQUETTE AVEC SON NOM SUR LE POT POUR RECONNAÎTRE SA BOUTURE DE GÉRANIUM.
Margot, Axel et Giulia

Friday, November 19, 2010

I calanchi

Venerdì, 5 novembre 2010 siamo andati a vedere i calanchi.
I calanchi sono piccole montagne con la cima appuntita; non si possono scalare perchè appena metti il piede, la terra si sbriciola un po'.
Sono fatte di limo, argilla (una sabbia fine) e sassi. Hanno dovuto fare dei lavori che sono stati lunghi per fabbricare gradoni.
Su questi gradoni sono stati piantati degli alleri che durante gli anni sono cresciuti e le loro radici oggi tengono su il terreno.
Se non avessero fatto questi lavori, Fossaz Dessus sarebbe sprofondato nel torrente Gaboé. I calanchi si trovano lungo il percorso del torrente Gaboé.
Circa 10 000 anni fa il torrente Gaboé non c'era nemmeno e i calanchi neppure c'era solo un grande ghiacciaio che copriva tutta la Valle d'Aosta.
Pian piano il clima si è riscaldato e un po' alla volta il ghiacciaio si è sciolto lasciando al suo posto dei profondi solchi dove la roccia era più fragile; dove essa era più compatta e dura il ghiacciaio non è riuscito a scavare.
I calanchi sono fatti di terra che il ghiacciaio ha accumulato in quel posto. La pioggia ha scavato questo terra ma a volte c'erano pietre piatte dove la pioggia non poteva scavare e lì sotto la terra è rimasta e ha dato origine ai calanchi. Mohammed cl. 4a

Sunday, November 14, 2010

Raccolta di CIPOLLE

I BAMBINI DI PRIMA HANNO RACCOLTO LE CIPOLLE NEL GIARDINO DELLA SCUOLA.
PER PRIMA COSA HANNO TIRATO FUORI DALLA TERRA LE CIPOLLE.
JULIEN AVEVA I GUANTI E CONTAVA LE CIPOLLE. GLI ALTRI CON LO ZAPPINO TOGLIEVANO LE CIPOLLE. LE CIPOLLE ERANO 32. HANNO MESSO LE CIPOLLE DENTRO UNA SCATOLA.
HANNO PORTATO LE CIPOLLE IN CUCINA E LE HANNO DATE A MARIKA PER CUCINARE.
Scritto dalla seconda classe dopo il racconto della prima

Friday, November 05, 2010

LE ZUCCHE DECORATIVE

La maestra Daria ha portato delle zucche decorative.
Per non farle marcire, le ha fatte seccare.
Le abbiamo pitturate di bianco, per nascondere le macchie.
Dopo una settimana le abbiamo dipinte di vari colori: arancione, giallo, azzurro e verde.
Una volta asciutte disegniamo quello che vogliamo, ad esempio: cuori, stelle, righe orizzontali e verticali.
Vincenza

Friday, October 29, 2010

I COLORI DEL BOSCO

In autunno i colori del bosco sono splendidi perché le latifoglie sono sul giallo, arancione e rosso invece le conifere hanno un bel verde acceso .
Se guardate molto attentamente nel versante che va verso Vens, vedete dei bellissimi colori sfumati: verdi sono gli abeti e i pini silvestri, rossi sono i ciliegi e gialli sono i larici e gli aceri.

Sapete un trucco per riconoscere gli alberi in questa stagione?
Basta guardare attentamente il colore.

Fabjana e Carlotta

IL ROSPO IN CLASSE

CI SONO VARI TIPI DI ROSPI, ALCUNI SI TENGONO LE UOVA ATTACCATE AL CULETTO. ALTRI LE FANNO SOTTO L’ACQUA E LE LASCIANO LI SOTTO ABBANDONATE. DOPO UN PO’ CRESCONO I GIRINI. QUANDO SONO SOTTO L’ACQUA HANNO ANCORA LA CODA. MAN MANO CHE DIVENTANO GRANDI LA CODA SPARISCE. POI SALTANO FUORI DALL’ACQUA PERCHE' HANNO IMPARATO A RESPIRARE CON I POLMONI COME NOI.
LE GAMBE POSTERIORI SONO PIU' LUNGHE DI QUELLE ANTERIORI PER SALTARE.
I ROSPI HANNO DELLE MACCHIOLINE SULLA SCHIENA. LA PANCIA E’ PIU’ CHIARA.
GLI OCCHI SONO ARANCIONI CON UNA FESSURA NERA.
IL ROSPO MANGIA LE LIBELLULE, LE FARFALLE, LE MOSCHE, LE ZANZARE, I MOSCERINI, I VERMI, I BRUCHI.
IN INVERNO, IL ROSPO VA IN LETARGO. DORME SOTTO IL FANGO.
Classe seconda

Thursday, October 28, 2010

Corso di nuoto

In questa foto stiamo ascoltando Roberto, il nostro istruttore che ci sta dicendo di fare le prossime sei vasche adorso all'andata e a stile libero al ritorno.
Qui siamo Giulio, Antonio, Remy, Eloè, Amelie ed io che guardiamo Silvana che ci scatta questa foto.
Le mie compagne di classe salvo Margot che ha la cuffia rossa, hanno tutte una faccia buffa.


I più piccoli acoltano il loro maestro.

Uriel

Per riconoscere le foglie

Come si fa a riconoscere le foglie?
Non è un mistero, è solo un po' impegnativo e ci vuole attenzione!!!!!!!!!!!
Si deve guardare:
  1. Il margine
  2. La forma
  3. La dimensione
  4. L'attaccatura
  5. Se è pungente o morbida e liscia
Esamino le foglie delle piante che abbiamo osservato con la guardia forestale.
Comincio da quelle aghiformi.

IL PINO SILVESTRE


  • Il suo margine è lineare, cioè liscio.
  • È lunga 4-5 cm.
  • La sua attaccatura è sessile.
  • È una conifera.
  • I suoi aghi sono attaccati a due a due.

IL GINEPRO

  • È aghiforme.
  • Il suo margine è lineare.
  • È lunga circa 2-2,5 cm.
  • È un'attaccatura sessile.
  • È una conifera.
  • Ha degli aghi molto pungenti.

L'ABETE BIANCO

  • Il suo margineè lineare.
  • La sua foglia è lunga circa 1,5-2 cm.
  • È sessile.
  • È una conifera.
  • Nella parte inferiore si intravvedono due strisce bianche.
  • Sono disposte una di fronte all'altra.
  • È aghiforme.


IL LARICE

    • È lunga circa 1,5-2 cm.
    • È lineare.
    • È una conifera.
    • È molto morbida e liscia.
    • La sua forma è aghiforme.
    • Attaccate a ciuffetti con un peduncolo.

L'ABETE ROSSO

  • È un'aghiforme.
  • È una foglia picciolata.
  • È lineare.
  • È lunga circa 1,5-2 cm.
  • È sessile.
  • È una conifera.

GIORGIA

Friday, October 22, 2010

Impariamo a riconoscere le piante nel Bois de La Tour

Venerdì 15 Ottobre 2010, siamo andati nella pineta di Saint-Nicolas con Osvaldo, una guardia forestale. Ci ha spiegato come riconoscere alcune piante: il pino silvestre, l'abete bianco, l'abete rosso, il ciliegio, il sorbo montano, il castagno,...
Pino silvestre
Il pino silvestre ha alcune caratteristiche che le altre piante non hanno ed è proprio da quelle che lo si riconosce. Ha sempre 2 aghi attaccati insieme, il tronco è rugoso e abbastanza "ondeggiato" e curvo e i rami sono "brutti" cioè non sono uniformi. È una conifera.
Pioppo italico
Il pioppo italico è un albero non molto diffuso qui a Saint-Nicolas. Una volta ce n'erano di più e adesso ce ne sono solo più 3 perché ha un difetto: marcisce all'interno e allora rischia di cadere. Come si fa a riconoscere un pioppo italico? È molto alto, ha delle foglie piccoline un po' a forma di cuore. È una latifoglia.

Abete bianco


L'abete bianco non cresce molto a Saint-Nicolas perché ama l'ombra e per questo nasce sotto agli altri alberi. Per riconoscerlo bisogna osservare gli aghi che hanno delle righine nella parte inferiore e non ci sono aghi né sopra né sotto il ramo ma solo sui lati. È una conifera.
Abete rosso
L'abete rosso ha un tronco e dei rami molto uniformi, la chioma è a forma di cono. La corteccia è rugosa. Gli aghi sono attaccati al ramo uno ad uno. È una conifera.


Il larice
Il larice è una conifera, ma in inverno perde gli aghi. I suoi aghi sono attaccati al ramo a ciuffetti e non sono pungenti. Fa delle pigne piccole e quasi rotonde.


La roverella

La roverella è molto facile da riconoscere per la forma delle sue foglie. Quando sulle foglie della roverella degli insetti fanno una puntura, la pianta per difendersi fa una grossa pallina, la galla. Il frutto della roverella è la ghianda di cui sono ghiotti alcuni animali soprattuto gli scoiattoli e le ghiandaie. Perdono le foglie in primavera quando spuntano quelle nuove. È una latifoglia.

Il castagno
Il castagno nella pineta di Saint-Nicolas non cresce molto perché il suo posto ideale è sotto i 1000 m s.l.m.

La betulla
Per riconoscere la betulla di solito si guarda la corteccia che è di colore bianco o se no si possono guardare le foglie che sono a forma di cuore.

Il pioppo tremolo

Il pioppo tremolo si chiama così perché quando c'è il vento le foglie fanno un lieve rumore. Ha la corteccia grigio-verde e molto liscia. Le foglie sono a forma di cuore e hanno il picciolo per attaccarsi. È una latifoglia.

L'acero
L'acero ha una foglia molto grande e generalmente a 5 punte. Sulla bandiera del Canada è rappresentata una foglia dell'acero perché ce ne sono molti. È una latifoglia.

Il ginepro

Il ginepro ha dei piccoli aghi, ma molto pungenti: delle bacche blu che non sono velenose ma molto amare. Una volta e anche adesso si usano per fare la marmellata consigliata per far passare il mal di stomaco. È un cespuglio.

Il sorbo montano



Il sorbo montano ha delle foglie abbastanza grandi. È una latifoglia.

Il frassino
Le foglie del frassino sono attaccate parallelamente su una nervatura principale, su un rametto, di solito, ci sono tante foglioline.
anaïs

Thursday, October 21, 2010

Avete tutti fatto la giornata dell'alimentazione?



Noi sì; abbiamo fatto il reblec a scuola.

Lo sapete che il reblec è molto sano e fa bene alla salute?

Lo abbiamo fatto con del latte appena munto che hanno portato Carlotta e Rémy.

Il reblec è molto buono, provate a farlo e sarete soddisfatti !!!!!!!!!
...lo si legge sulle nostre facce...!!! VERO???
Anaïs

Tuesday, October 19, 2010

CENTENAIRE DE LA MORT DE CERLOGNE

Lundi 4 octobre, la commune et toute la région ont rappelé les 100 ans de la mort du poète valdôtain Jean–Baptiste Cerlogne.
Pour commencer, les enfants de la maternelle ont posé une gerbe de fleurs sur la tombe du poète.
A dix heures, une messe en français a été celebrée par Don Aldo et Don Ivano.
Ensuite nous sommes montés au village de Cerlogne avec le bus scolaire.
Là-haut il y a les restes de la maison natale de Cerlogne.
Les autorités ont fait leurs discours.
Nous, nous avons recité la poésie “Le catro séizón” et chanté “La dezarpa”.
Dans la salle du Conseil de la commune a été posé un buste de l’Abbé Cerlogne sculpté en bois par Barmasse. Et pour finir nous avons bien apprécié les gourmandises servies avec l’apéritif .
Classe de troisième